martedì 10 aprile 2007

Intollerante nei confronti dell' intolleranza

Salve a tutti!
Da quanto tempo non scrivo! La ragione principale è che, per qualche giorno, è tornato a casa il mio Eu :)
Abbiamo assistito insieme alla notizia del sedicenne morto suicida perchè preso in giro a causa della sua presunta omosessualità. Ho tenuto in caldo i miei pensieri per poterli scrivere qui appena possibile.
Ciò che mi ha fatto rabbrividire è che si condanni l'atteggiamento dei ragazzi che lo beffeggiavano, chiamandoli "bulli", quando questi "poveri" ragazzi stavano solo seguendo l'esempio del Vaticano.
E si, perchè è in atto una vera e propria campagna di demonizzazione nei confronti degli omosessuali, e la Chiesa di Roma ne è a capo.
Giusto l'altro ieri su un giornale serio come Avvenire , uno studioso prestigiosissimo come Carlo Cardia, (criticando i DiCo) scriveva: « Ai giovani la legge direbbe di essere indifferente alla forma che assumono le relazioni umane fondamentali...ai giovani la legge direbbe che eterosessualità e omosessualità sono la stessa cosa... che la famiglia non interessa più la collettività, che lo Stato le pone sullo stesso piano, che ciascuno può comportarsi come crede... ».
Se una persona autorevole come il Papa da esempio di intolleranza, tiene a specificare le differenze tra etero ed omosessuali, come si può poi pretendere che il popolo si comporti da vero cristiano, che sia aperto verso il fratello e baggianate simili?
Perchè a questo punto credo che si tratti solo di baggianate, di belle parole tese ad incantare e sottomettere la folla.
Non si può predicare bene e razzolare male.
Se Gesù ci ha insegnato ad amare il nostro prossimo come noi stessi, allora deve essere così IN OGNI CASO, che il prossimo sia etero o omosessuale, bianco o nero, sano o malato.