domenica 6 aprile 2014

Festa di Primavera

Ci sono giorni in cui sembra che tutto cospiri contro di te.
Ecco, oggi è esattamente uno di quei giorni.
Tanti eventi in programma: preparare la torta per la Festa di Primavera all'asilo; festa dalle 10:30 alle 13; pranzo frugale; festa di compleanno dell'amichetto italiano alle 16.
Cosa potrebbe mai rovinare una giornata così bene organizzata? 
Un virus, magari.
E così trascorri la notte quasi in bianco, perché tuo figlio ha la febbre, il mal di gola, il mal di testa e non ne vuole sapere di dormire. Si alza ogni mezz'ora per controllare l'orario, svegliando tuo marito che, per rimandarlo a letto, sveglia te.
Non solo il sonno epico, dunque, ma anche un lieve accenno di nervosismo accompagnano il tuo risveglio.
Le mamme però, si sa, son forti. E si comincia con la preparazione della torta al cioccolato.
Tutto secondo i piani fino al momento di metterla in forno: la teglia a cerniera non regge il composto, che comincia a fuoriuscire dalla base.
Recupero in zona Cesarini! Composto tirato fuori dal forno e travasato in altra teglia, mentre tua figlia ti chiede a ripetizione costante se hai messo anche la banana dentro la torta.
Bene, impasto recuperato in tempo; la torta cresce e cuoce. 
La tiri fuori dal forno e...ti si spappola tra le mani!
Le lacrime scendono in maniera direttamente proporzionale alla disperazione.
Ti fai forza e un quarto d'ora dopo l'allegra famigliola -1 (che grazie al cielo è abbastanza grande da restare un'oretta a casa da solo) parte alla volta dell'asilo, con sosta intermedia alla Bäckerei per acquistare una torta d'emergenza.
Riesce a tornarti il sorriso quando pensi che con solo 5,50 € hai risolto la situazione. 
Sorriso che sparisce 3 minuti dopo, quando ti rendi conto che tutti i cancelli di accesso all'asilo conosciuti da tuo marito sono chiusi!
Ripesco dall'inutile ciarpame che ho in memoria un terzo ingresso, sconosciuto perfino al sapiente padre di famiglia. Aperto! Siamo riusciti ad arrivare con solo un quarto d'ora di ritardo!
Si sa, i tedeschi sono puntuali. Anche di sabato mattina. 
Così troviamo tutti i genitori già accampati in terra con i rispettivi pargoli, impegnati in gioviali inni alla primavera, nell'unico giorno di pioggia del mese.
Passa anche questo imbarazzo e via ai festeggiamenti!
Dopo gli inni, gli applausi e le lussazioni alle anche, ahimè non più abituate a stare accovacciate a lungo, ci si dirige al buffet.
Si passa dalle uova sode ai salumi, dalle torte alle cremine salate servite in simpatici peperoni, dai succhi di frutta al caffè. E sono solo le 11:30!
Su richiesta di tua figlia, riempi il piatto di fettine di salame e prosciutto e ti siedi, sempre su sua richiesta, nell'ultimo tavolo della fila. Quello più lontano dai rapporti sociali, per intenderci.
Si chiacchiera un po' con l'uno un po' con l'altra, un po' in inglese e un po' in tedesco. Si sciorina più volte la tiritera del "si, lei è timida, non vuole parlare tedesco anche se sa farlo" e si arriva alle 12. 
Sarebbe ora di tornare a casa dal Delfino ammalato, non prima, ovviamente, di avere conosciuto la madre della compagnetta preferita di tua figlia, di avere salutato i restanti due genitori con cui hai più confidenza e avere ringraziato gli insegnanti e la direttrice.
Cogli anche la confidenza della maestra di inglese, danese trapiantata in Germania, con cui condividi i disagi del vivere in un contesto culturale diverso.
Dopo il pranzo decidi di riposarti cinque minuti cinque. Sembra un sogno stendersi a letto ma non fai in tempo a chiudere un occhio che arriva la piccola peste con la ferma intenzione di leggerti dei libri.
Riesci a dissuaderla dall'accendere la luce e provi a riposare. Un terno al lotto!
Ovviamente la festa di compleanno salta, così il pomeriggio prosegue, tra merende, giochi e chiamate ai parenti.
Per far riposare il figlio malato decidi di farlo sdraiare sul lettone e di leggergli un capitolo de La breve storia del mondo. 
Le guerre puniche, però, oggi fanno a pugni con la tua forza di volontà e rischi seriamente di crollare addormentata quando Romolo ciuccia ancora il latte dalla lupa.
Grazie al cielo la sera è vicina.
Unico obbiettivo per domani: ciondolare per casa senza mèta né orari.