giovedì 12 marzo 2009

Luca era gay (???)

Nuova canzone di Povia, nuovo sfoggio di bigottismo ed ignoranza. Ed ha conquistato il secondo posto al Festival di Sanremo! Il che mi fa pensare che l'italiano medio non abbia idea di cosa sia l'omosessualità.
Devo dire che, da biologa e da essere umano, rimango basita dalla presunzione di chi riduce tutto ad esperienze infantili negative, di chi crede davvero di poter sezionare con un piccolo strumento spuntato (per dirla come Hannibal Lecter).
Mi vien da ridere quando penso che studiosi di tutto il mondo fanno ogni giorno ricerche, esperimenti, studi per capire cosa inneschi determinate pulsioni, poi arriva un cantantucolo arrivato al successo grazie a bambini e piccioni e pretende, in modo abbastanza arrogante, di diffondere la verità assoluta.
Certo, il povero Luca della canzone ha subito traumi non da poco. Traumi in grado di giustificare comportamenti sessuali deviati, curabili con la psichiatria, ma che ben poco hanno in comune con l'omosessualità.
Del resto, quali traumi potrebbero avere subito piccioni, pinguini, balene, cani, gatti, scimmie e altra 1494 specie animali mostranti tipici comportamenti omosessuali?
(Petter Böckman, Università di Oslo)
Non suona molto ragionevole, no?
Ambiente ma soprattutto geni, ormoni, influenze fisiologiche rendono OGNI SINGOLO individuo un caso a se, etero o omo che sia.
Credo che l'uomo dovrebbe piantarla una buona volta di vedere il mondo di due soli colori, o bianco o nero, o uomo o donna, e capire che la vita in se è una splendida ed armonica unione di colori e sfumature e toni.
Ogni individuo ha dentro di se una scintilla di eternità. Per carpirla dovremmo studiare e sezionare ogni individuo, ogni animale, ogni essere. Noi stessi.
O spogliarci dei pregiudizi e godere della tavolozza dei colori che la Vita ci ha fornito per dipingere il nostro piccolo mondo.

Pensieri

Mi sono resa conto che il titolo del blog non è più appropriato, essendo il mio informatico tornato dall'esperienza erasmus, ma ormai ci sono affezionata...
Stamattina mi sono svegliata con la testa piena di inutili pensieri che spingevano per uscire. Gli ultimi fatti di cronaca e la politica inoltre non aiutano a rilassare le meningi.
Rifletto su come cambino i punti di vista con l'età. Erano gli anni '90 quando scoppiò la guerra del Golfo. Ricordo in modo confuso mia madre e la vicina di casa disquisire circa l'eventualità di fare scorta alimentare, così come ricordo come temi da consegnare a scuola la guerra in Somalia, Craxi, Andreotti, tangentopoli.
Erano eventi che non mi toccavano.
Oggi è tutto diverso. Ho opinioni ben precise sui politici del giorno e la loro linea e mi preoccupo, mi arrabbio, mi indigno.
Guardo mio figlio e penso al suo futuro. Vorrei che crescesse in un Paese libero, onesto, evoluto. Invece ciò che si prospetta per lui è una scuola mediocre, strutture fatiscenti, nessun aiuto governativo, i soldi che serviranno ai ragazzi di domani li stanno bruciando oggi per le proprie grandi opere inutili. "Futuro all'estero", mi dicono.
Per il momento c'è solo presente in Italia.
E speriamo che gli italiani aprano gli occhi in tempo.