venerdì 13 gennaio 2012

Pour ciarlè

Salve a tutti!!! (ma con chi parlo? C'è qualcuno? Yu-u?)
Orecchio teso per sentire eventuali chiamate provenienti dalla camera dei piccoli, occhi appiccicati di sonno, gambe contratte per zittire la vescica, torno a scrivere!
Ho proprio voglia di esprimere qualche ideuzza, ma soprattutto di ciarlare un pò.
Mio marito ha avuto la bella pensata di farsi venire l'influenza, così stasera dividerò il letto con affettuosi virus.
Li immagino già, li sul piumone, impazienti di effettuare un nuovo tour nelle mie vie respiratorie.
"Tutti pronti, signori; allaciare il pericapside!" .
Pazienza, il peggio che mi può succedere è di consumare una tonnellata di fazzoletti e condire i miei pasti con dolcissimo paracetamolo.
La "fortuna" vuole infatti che il mio corpo sia altamente refrattario alla febbre.
Non riesco a far salire la colonnina di mercurio (ormai ganlistan) oltre il 37,5.
Succedeva raramente anche ai tempi del liceo.
Allora si provvedeva tenendo il termometro sotto una lampadina accesa: il calore avrebbe lavorato per il truffaldino adolescente, permettendogli di saltare i compiti di latino e matematica.
Nisba, zero, nulla di fatto: una volta ci ho provato e nei giorni successivi mi è toccato raccattare palline di mercurio dagli anfratti della mia stanza.
Dopo essere tornata da scuola.
Da quando sono mamma riesco ad essere vittima di qualsiasi microrganismo si aggiri nell'ambiente.
Basta che uno dei miei figli prenda qualcosa che 10 volte su 10 starò male anch'io. Mai tanto da stare a letto, però.
Come sarebbe bello restarsene sotto le coperte, farsi portare il pranzo a letto, guardare un bel film o leggere quel libro agognato.
Poi però mi fermo a riflettere: quale pranzo luculliano potrei aspettarmi? I miei figli rinuncerebbero al lettor blu-ray per farmene usufruire? E, soprattutto, mi lascerebbero mai riposare in silenzio?
Meglio che la temperatura se ne stia bassina. Il pranzetto lo cucino da me, il film lo guardo con il mio maritozzo (a debita distanza di sicurezza), il tepore delle coperte lo assaporerò di notte.
E il libro?
C'è sempre la vecchia scusa di andare in bagno...