venerdì 2 maggio 2014

Ich möchte einen Füller


"Mamma, la stilografica mi serve per oggi"
"Ok, amore, la compro e te la porto a scuola."

Sembrava tutto così semplice...

Dopo un paio di tentativi falliti, individuo una cartoleria ad hoc. 
In macchina e via! 
Ovviamente, capito dietro il camion per la raccolta del vetro.
Ne avete mai visto uno in funzione? 
È uno di quei casi in cui puoi tranquillamente spegnere il motore, abbassare lo schienale e meditare, meditare, meditare.
Finalmente libera, entro in cartoleria, pensando:
"Che sarà mai, chiedo una stilografica, al più mi toccherà scegliere il colore, pago e vado via. Tempo stimato: 5 minuti tedeschi".
Errore abnorme!
La tizia al bancone comincia con le domande:
- è un principiante?
- scrive con la destra o la sinistra?
- ferma la penna con il secondo dito?
Poi mi mette davanti una serie di penne e mi dice: 
"Sa, sarebbe meglio che il bambino venisse e le provasse, può?"
"No, guardi, è a scuola e se non gli porto la penna tra mezz'ora posso dire addio all'assistenza quando sarò anziana".
Lei allora, serafica come un coniglio pasquale, mi mette davanti un foglio e mi invita a provare le penne.
Non faccio in tempo a prenderne in mano una che comincia con le correzioni:
- Ah-a, la deve tenere più in basso
- Ah-a, il pennino deve essere messo di sbieco
- Ah-a, deve aumentare l'inclinazione
- Ah-a, deve premere un po' di più, ma senza esercitare troppa forza

Io la guardo, sbatto un paio di volte le palpebre e mi metto all'opera.
Tracciando ghirigori sbavati, penso:
"Io, alle elementari, scrivevo con la penna cancellabile e l'unico lusso che mi concedevo era la penna multicolore, quella che il giallo era inutile perché non si vedeva, il rosa lasciava un odore di fragola per i secoli a venire e il verde mi si bloccava sempre".

Alla fine scelgo quella ergonomica (l'unica caratteristica che riesco ad individuare facilmente) e prendo pure le ricariche di inchiostro, così, tanto per evitare di farmi rivedere per i restanti tre mesi di scuola.