sabato 23 novembre 2013

Tedeschissimo Centro Commerciale

Quanto poco tempo, ormai, per scrivere qualcosa.
O forse non è un problema di tempo. Non solo, perlomeno. 
Il mio cervellino lavora a mille giri al secondo. Tra bambini, casa e studio mi ritrovo a voler silenzio fuori e dentro già alle 20!
Neanche le partite a Ruzzle riescono come vorrei.
Stasera, poi, dopo il pomeriggio passato nel tedeschissimo centro commerciale...
Il Tedeschissimo Centro Commerciale è uno di quei luoghi in cui ti senti infinitamente piccolo e tremendamente povero. 
Ho varcato la soglia di quello che, da questo momento, chiamerò TCC  con la risoluta intenzione di acquistare un paio di pantaloni impermeabili e un reggiseno.
Sono tornata a casa con un pigiama da bambina, un sacco di arance spagnole nella borsa, due capi di abbigliamento per il marito e una spesa che ci è valsa ben 6 pacchi di figurine Disney.
Fare acquisti nel TCC si è rivelato più complesso del previsto.
Già poco dopo l'ingresso ti chiedi cosa ci sei andato a fare, con i bambini poi, che se va bene cominceranno a urlare e spintonarsi al secondo negozio.
Nugoli di gente impegnata a spendere e spandere, alla faccia della crisi. Perfino i parcheggi erano già tutti pieni e si stava in fila, in attesa che qualche bontempone ultimasse gli acquisti e lasciasse il posto.

Prima ti capita di entrare in un negozio al piano terra e di trovarti, inaspettatamente, al primo piano. Poi, nel bel mezzo della ricerca di figlio e marito, dispersi da qualche parte, incappi nelle trappole che di tanto in tanto i tedeschi amano piazzare in giro: tavolini per bambini con fogli e matite. Figuriamoci se il Dalì di casa non si faceva corrompere! 
Decidi, finalmente, di provare un reggiseno ma ti rendi conto che tu delle taglie tedesche non hai capito proprio un tubo.
Finalmente si entra nel negozio di sport, che ha di tutto e di più tranne i pantaloni che servono a te.
Infine, dopo una spesa mastodontica, incappi in uno degli unici due market tedeschi in cui frutta e verdura vanno prezzate prima di pagare.
Dopo la doppia fila, dopo la frustrazione, si torna a casa.
Ti consola solo constatare che i lavori per la realizzazione degli imminenti mercatini di Natale fervono!
E si dimentica il pomeriggio al TCC con un bicchiere di vino spagnolo.