sabato 9 gennaio 2016

Post vacanze

Se la sera prima si accusava la stanchezza del viaggio e la malinconia dei saluti, il giorno dopo il rientro dalle vacanze è denso di pensieri lugubri e domande esistenziali.
Per non pensare troppo, per evitare di guardare dentro quel caos interiore che segue sempre i rientri, decido di mettere ordine fuori, in camera. Nell'armadio.
Tiro fuori vestiti, li censisco, penso di dover dare via qualcosa e finisco inevitabilmente con il conservare tutto, pensando che mi starà benissimo quando sarò tornata alla forma pre gravidanza (di 10 anni fa).
Sposto oggetti, accumulo, sparpaglio, ammonticchio e il risultato è che il mio caos interiore sembra ordine puro rispetto al caos che c'è sul mio letto.
Dalla cucina giungono voci di bimbi affamati, pronti per lo spuntino pomeridiano. Mentre loro smangiucchiano i loro biscotti con le labbra spalmate di yogurt, decido che la posizione degli alcolici nella vetrinetta è poco gradevole alla vista. Altra sistemazione!
E cosa vogliamo dire dell'albero di Natale, ancora eretto in tutta la sua piccolezza?
Smantelliamo tutto!
L'unico piccolo imprevisto è che gli scatoloni sono ancora in cantina e non mi va per niente di scendere in ciabatte e tutona da casa a prenderli.
Palle, ghirlande e calze giacciono quindi sul tavolo, accanto ai cioccolatini che non sono riuscita a fare entrare nella vetrinetta.
I bambini decidono di giocare a dare la caccia ai mostri, così quando il marito ritorna dal suo primo giorno di lavoro trova un letto su cui non potrà sdraiarsi, un tavolo su cui non potrà cenare, un albero di Natale spoglio in mezzo al soggiorno, pupazzi ad occupare il copriwater, biancheria da stendere ad impedire il passaggio e una befana ancora appesa al bastone della tenda, troppo in alto perché potessi arrivare a staccarla.
Con un po' di lavoro ma soprattutto senza nessuna alternativa, si riesce a sistemare tutto, a cenare e perfino a dormire.

Il caos interiore si è arreso: da domani la vita ricomincerà con il solito ritmo e le vacanze saranno un bel ricordo, uno dei tanti che accumuliamo in questa avventura. 

Rientri

E anche queste vacanze di Natale sono passate.

Dopo un giorno di viaggio, un atterraggio nebuloso, metro, treno e taxi, torni a casa stanchissima e accompagnata da quel raffreddore che ha falciato un quarto di famiglia tra Capodanno e l' Epifania.
La malinconia si taglia con il coltello.
Cammini per casa, trovi un pacco di fazzoletti sul comò e pensi che lo hai tolto all'ultimo momento dalla borsa, prima di partire. La voce si incrina.
Sposti una maglietta dal letto e ricordi di averla lasciata lì, poco prima di partire. Il labbro trema.
Il momento peggiore però arriva quando ti dirigi verso il frigo, lo apri e improvvisamente ricordi che lo hai completamente svuotato, prima di partire. Le lacrime scorrono a fiumi, soprattutto perché hai due pargoli affamati attaccati alle gambe e, a parte mezzo tubetto di salsa wasabi, non hai nulla da infilargli in bocca.

Per fortuna il siciliano in trasferta si porta dietro pranzi e cene complete dalla casa natìa.
Così, dopo aver aperto le valigie, si può cenare con pane fatto in casa condito con olio-sale-origano, olive nere, formaggio al pistacchio, succo di frutta e pure il dolce!

La sera del rientro è andata, quel che succederà l'indomani sarà un'altra storia...