"Mamma, la stilografica mi serve per oggi"
"Ok, amore, la compro e te la porto a scuola."
Sembrava tutto così semplice...
Dopo un paio di tentativi falliti, individuo una cartoleria ad hoc.
In macchina e via!
Ovviamente, capito dietro il camion per la raccolta del vetro.
Ne avete mai visto uno in funzione?
È uno di quei casi in cui puoi tranquillamente spegnere il motore, abbassare lo schienale e meditare, meditare, meditare.
Finalmente libera, entro in cartoleria, pensando:
"Che sarà mai, chiedo una stilografica, al più mi toccherà scegliere il colore, pago e vado via. Tempo stimato: 5 minuti tedeschi".
Errore abnorme!
La tizia al bancone comincia con le domande:
- è un principiante?
- scrive con la destra o la sinistra?
- ferma la penna con il secondo dito?
Poi mi mette davanti una serie di penne e mi dice:
"Sa, sarebbe meglio che il bambino venisse e le provasse, può?"
"No, guardi, è a scuola e se non gli porto la penna tra mezz'ora posso dire addio all'assistenza quando sarò anziana".
Lei allora, serafica come un coniglio pasquale, mi mette davanti un foglio e mi invita a provare le penne.
Non faccio in tempo a prenderne in mano una che comincia con le correzioni:
- Ah-a, la deve tenere più in basso
- Ah-a, il pennino deve essere messo di sbieco
- Ah-a, deve aumentare l'inclinazione
- Ah-a, deve premere un po' di più, ma senza esercitare troppa forza
Io la guardo, sbatto un paio di volte le palpebre e mi metto all'opera.
Tracciando ghirigori sbavati, penso:
"Io, alle elementari, scrivevo con la penna cancellabile e l'unico lusso che mi concedevo era la penna multicolore, quella che il giallo era inutile perché non si vedeva, il rosa lasciava un odore di fragola per i secoli a venire e il verde mi si bloccava sempre".
Alla fine scelgo quella ergonomica (l'unica caratteristica che riesco ad individuare facilmente) e prendo pure le ricariche di inchiostro, così, tanto per evitare di farmi rivedere per i restanti tre mesi di scuola.
E' che tu sei troppo nobile, cara! io avrei detto semplicemente "Mi dia la più economica!"
RispondiEliminaFacilissimo ;)
Mi ha fatto venire tutti i dubbi di questo mondo!
RispondiElimina"Oddio, e se l'impugnatura non va bene, se ha l'estremità pesante, se poi gli fa venire il callo dello scrittore?"
A giudicare dalla faccia soddisfatta della commessa, però, credo che il conto in banca sarebbe stato più felice della tua scelta...
In Svizzera, poco dopo il mio arrivo, Salvo si ritrova a dover comprare delle lenti a contatto. Con il suo francese stentato, entra in una lunetterie:
RispondiEliminaSalvo: buongiorno, vorrei delle lenti a contatto per favore
Commessa: nessun problema! Mi dica pure.
S: Dunque, vorrei delle lentine mensili.
C. fa un cenno con la testa, in attesa di altre istruzioni
S: Gradazione -3.25 per occhio
C. rimane in attesa di altre istruzioni
S: ...
C. rimane in attesa di altre istruzioni
S: guardi, per la marca faccia pure lei
C. rimane in attesa di altre istruzioni
S: ...
C. rimane in attesa di altre istruzioni
S: ...
C. rimane in attesa di altre istruzioni
S: ... c'è qualche problema?
C: beh, non mi ha ancora detto il raggio e la curvatura del suo occhio.
S: ...
C: ...
S: guardi, l'occhio è questo qui (strabuzzo). Misuri pure quello che vuole (non so se in francese suonasse così sconcia)
C: mi spiace, non abbiamo gli strumenti adatti
S., tra imbarazzo e incredulità, saluta e se ne va.
Ricorda vagamente una barzelletta che ha per soggetto della carta igienica e un commesso molto curioso... :)
EliminaInsomma, per la serie: a certe cose noi terroni non ci adatteremo mai :D
RispondiEliminaCiao bidduna!
Ahah, mi hai fatto morir dal ridere! :D
EliminaIo ho risolto il problema alla radice: ho dismesso le lentine.
Gabriella, sei fantastica! Mi hai fatto tanto ridere. È un piacere puro leggerti.
RispondiEliminaContinua sempre così....chissà che un giorno ....!Ad maiora!