sabato 18 ottobre 2014

Uscite serali

Evviva! Una bella uscita serale ci voleva proprio. 
Per una rappresentazione teatrale in italiano, poi, valeva proprio la pena di agghindarsi e lasciare pupi e pupone soli a casa.
Il buon funzionamento dei mezzi pubblici mi ha invogliata a prendere il tram per questa escursione serale, così da godere dell'osservazione di uno squarcio di umanità.
È sabato sera e i ragazzi escono, vanno a "folleggiare" in giro per una città dai valori climatici adeguati ad un normale autunno tedesco.
Ed è qui che mi stupisco a passeggiare avanti e indietro alla fermata del tram, onde evitare il congelamento, mentre le ragazzine accanto a me esibiscono collant strappati e autoreggenti.

Quando ho visto passare la prima, con due enormi buchi nei collant e tutte le smagliature che si dipartivano da quelli, ho pensato: "Poverella, sarà caduta e ora torna a casa a cambiarsi".
Alla seconda ho ipotizzato che avessero lasciato un attrezzo da cantiere incautamente incustodito e che povere, ignare studentelle tutte smartphone e WhatsApp vi fossero incappate disastrosamente.
Al gruppetto di ragazze nelle stesse condizioni, ho cominciato a sospettare che fosse di moda.
Quando poi le ha raggiunte l'amica in minigonna, con reggicalze e autoreggenti ostentati con fierezza, il mio pensiero è andato a mia figlia.
Obiettivo del mese: insegnarle che no, le calze strappate non proteggono dal freddo. 

Il tram arriva, riparte e mi porta finalmente a destinazione.
Infreddolita, cammino verso casa e penso che lì ho il mio maritino paziente ad aspettarmi, il lieve odore di sudore dei miei piccoli accoccolati sotto le coperte, il calore del parquet, il divano comodo e il plaid morbido, il libro della settimana (Through the language glass), due fette calde di pane tostato e il succo di mele spremute stamattina e capisco che lì, a casa, ho tutto quello che potrei desiderare.

Compresi una decina di paia di collant integri.



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