martedì 18 novembre 2014

Destinazione ignota

"Sai mamma, oggi il compagnetto Tal dei tali era ammalato e io mi sono offerto di portargli a casa il quaderno dei compiti"
"Ok, e dove abita?"
"Non lo so"
"...eh ma...vabbè, controlliamo sulla lista dei recapiti che ci ha dato la maestra. Ecco...Tal dei tali...ma non c'è l'indirizzo... E ora?"
"Dai, io a occhio ricordo dove abita"
"...a occhio..."

E così i tre esploratori (la mamma con il mal di testa preventivo, il figlio che va ad occhio e la piccola che fin dal concepimento è stata costretta a seguirci) si mettono in macchina in un piovoso pomeriggio di novembre. 
Destinazione ignota.

"Si, guarda, mi pare questa strada al numero 27"

La mamma si appresta a parcheggiare quando: 
"NOOOO!!!! Molto più avanti"
"Ma il numero 27 è qui..." geme la sventurata, sterzando di colpo e facendo venire un paio di infarti al guidatore che la segue.
 "Allora è un'altra strada. Torna indietro"

Si torna indietro, sciorinando mentalmente una serie di epiteti poco educati nei confronti di tutti quei camioncini che hanno deciso di infilarsi in quella stradina strettissima, tutti contemporaneamente, quel pomeriggio.
Si prende un'altra via e forse (forse) è quella giusta. Peccato che il numero 27, in questa via, non esista.

"È a destra! O forse sinistra..." dice il bimbo dall'occhio acuto, mentre la radio canta a tutta birra La macchina del capo, su richiesta della piccola despota.

La paziente mamma parcheggia, provando a non distruggere gli pneumatici data l'altezza del marciapiede, e decide che passeranno in rassegna le case che vanno dal 25 al 28. 
Per pura fortuna il primo tentativo è quello giusto! Evviva!

Mai esultare prima che l'operazione sia compiuta: la cassetta della posta si trova dentro il portone e bisogna necessariamente farsi aprire citofonando.

Credete che qualcuno abbia risposto?

Al terzo tentativo, terrorizzata dallo sguardo del bimbo che anticipa la richiesta di tornare più tardi, l'esasperata mamma decide di suonare ad un vicino di casa.
Ci apre un signore molto gentile e piuttosto spaesato: evidentemente quella di suonare ai vicini per farsi aprire non è un'abitudine consolidata in Germania.

I tre spiegano la situazione, con tante scuse, e provano ad infilare il quaderno nella cassetta della posta.

Era praticamente scontato che il quaderno fosse più grande e non vi entrasse!

Con gesto di resa, la mamma abbandona il quaderno sullo zerbino, ormai convinta che anche quest'ultimo avrebbe riservato loro qualche sorpresa. 
Grazie al cielo lo zerbino li grazia.
I tre salutano il tedesco perplesso, con ancora tante scuse per il disturbo, e, trionfanti, vanno via.

Per stavolta è andata bene, se pensiamo che l'anno scorso la casa di una compagnetta la cercammo in tre per una settimana. 
E ancora non abbiamo capito dove abita.

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