mercoledì 7 marzo 2007

Orrore


Una notizia che mi ha letteralmente fatto raggelare il sangue. Una "madre"(mi viene proprio difficile chiamarla così) decide di abortire alla ventiduesima settimana di gestazione solo perchè erano stati esposti sospetti circa la salute del figlio, rifiutando di sottoporsi ad un esame risolutivo.
Il feto era sano e ora ha pochissime probabilità di salvarsi.
Quale egoismo!
Basta un sospetto, basta sentire lontanissimo l'odore della paura per decidere di abortire! E senza neanche averne avuto la certezza!

Non mi si venga a dire che "è una decisione sofferta". No, la vera sofferenza non è gettare via un bambino imperfetto e ricominciare a vivere, ma accettare le problematiche e portare a termine la gravidanza.

Io mi indigno.
Sono madre e, per prassi, mi sottoposi al tri-test, esame atto a valutare il rischio di mongolismo nel feto.
Quante volte ho pensato "e se fosse down?" e la risposta era sempre la stessa:"lo amerò ancora più che se fosse sano". Ciò che prevaleva era l'istinto materno, la consapevolezza che quel bimbo che portavo in grembo non fosse il bambolotto con cui giocare, l'oggetto che avrebbe appagato il mio egoismo, ma MIO FIGLIO, nel bene e nel male. Da biologa, da studiosa della vita, non accetto ciò che va contro la vita.
Non accetto l'aborto, in nessun caso.

Non accetto l'eugenetica e tutto ciò che è teso alla ricerca della perfezione.

Non accetto l'idea del figlio perfetto.
Quel bimbo aveva ancora 4 mesi da passare al riparo nel grembo materno, doveva crescere protetto da una madre che, al primo campanello di allarme, l'ha buttato via.
Si prende la vita con troppa leggerezza. Si crede che tutto ci sia dovuto. Abbiamo la presunzione di sostituirci a Dio e decidere chi deve vivere e chi non ne ha il diritto.
Nascondiamo il nostro egoismo dietro parole come "paura", "sofferenza", "difficoltà", "incapacità".
E intanto un bambino muore.
Un altro.

2 commenti:

  1. Oggi si fa presto a dare del nazista/fascista a qualcuno... basta pronunciare la parola patria che subito si viene indicati come reazionari! Tutti si credono progressisti, tutti pensano di essere nel giusto, molti sono di sinistra e quindi, per DNA, non cadranno MAI nell'errore mussoliniano... eppure, se la memoria non mi inganna, la ricerca della razza perfetta veniva da quell'area di pensiero che oggi con tanta forza viene stigmatizzata! Era un tizio con i baffetti a imporre l'eliminazione degli 'imperfetti' in modo da impedire la contaminazione della razza ariana... e oggi cosa succede? qualcuno mi dica se sono un pazzo visionario o se davvero invece il fantasma della selezione della razza non si stia riaffacciando prepotentemente! Il peso di un figlio 'diverso' è immenso e non posso essere io a giudicarne l'entità, ma so che non è questa la strada!! Ormai siamo troppo abituati a pensare solo in termini personali e non ricordiamo più che facciamo parte di una NAZIONE. Di questa NAZIONE non siamo schiavi ma siamo i primi governanti! E allora ribelliamoci se lo Stato è lontano dalla famiglia, se un figlio down o comunque con dei problemi significa la rovina dei suoi genitori, se crescere un figlio deve significare rinunciare ai propri sogni!! Non è questo lo Stato che noi sogniamo... ma siamo noi i soli che possiamo far si che i sogni si avverino! E tra i sogni c'è anche quello in cui una madre non uccida il proprio figlio perchè la cultura del proprio Paese le ha fatto credere che solo un figlio sano può portare gioia!

    RispondiElimina
  2. Dovremmo imparare da Homer Simpson:

    "I figli possono essere odiosi, seccanti o puzzolenti, ma potranno sempre contare sull'amore incondizionato del loro papo papozzo!"

    PS: Ciao!!!

    RispondiElimina